Le case a corte nel Salento

23 Ottobre 2008 | Autore: Pantaleo | Salento

Oggi presentiamo un’altro lavoro diviso in due parti intitolato ” Le case a corte e la famiglia ai tempi dei nostri nonni” realizzato da SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO – MORCIANO di Leuca A.S. 2006/2007
1°Parte LE CASE A CORTE

PREMESSA
Fonte ispiratrice del presente lavoro sono stati
lo splendore del nostro paesaggio, la
suggestiva bellezza dei vicoli del nostro
paese, le rughe e lo sguardo dei nostri nonni,
che hanno dato luce ai loro ricordi, coccolati
da tempo nel segreto luogo della memoria.

Travolti da tanto fascino, abbiamo tentato
un … tuffo nel passato e raccolto, in queste
pagine, immagini e racconti di un tempo
ormai trascorso, nel quale affondano le radici
della nostra cultura.

CASE A CORTE
Conosciamo veramente il paese nel quale abitiamo, le strade che percorriamo ogni giorno, le case, le piazze?

Saremo portati a rispondere di sì, eppure, il nostro paese lo scopriamo osservando con attenzione i vicoli e le stradine silenziose, lontane dal traffico.
A colpirci sono soprattutto le abitazioni della gente comune.
Esse presentano una struttura architettonica particolare e testimoniano una civiltà rurale ormai scomparsa.

Vi sono diversi tipi di case a corte, molto diffusa è la “corte chiusa” che si affaccia sulla strada con un ingresso ad arco.

La maggior parte delle corti sono costituite da un  cortile nel quale sono sempre presenti una “cisterna”, una “pila”per lavare e lu “stompu” (blocco di pietra a forma di cilindro, dove si pestava il grano duro).

Ai lati della porta d’ingresso di ogni unità abitativa sono sistemati i sedili di pietra usati dagli abitanti della corte.

Il cortile era il luogo dove si svolgeva la vita associativa; si saldavano i valori dell’amicizia e della solidarietà; si rifletteva particolarmente l’animo del contadino che faceva della sua casa un luogo sacro, perché sacra è la sua famiglia.
I componenti della piccola comunità parlavano delle vicissitudini della giornata e si scambiavano le esperienze di vita e di lavoro.
Gli anziani raccontavano “li cunti”, ripetevano proverbi e credenze o cantavano tristi canzoni popolari.

Le ragazze ricamavano o rammendavano i vestiti dei familiari, le donne anziane filavano e recitavano il rosario.

Quasi tutte le abitazioni a corte sono formate da un solo vano destinato a vari usi: cucina, soggiorno, camera da letto.
Il pavimento è di “chianche” di pietra calcarea, il soffitto delle case più povere è coperto da canne sulle quali venivano posti gli “irmici”.

In alcune corti si nota la presenza di una scala che collega  il cortile con il terrazzo o con i piani superiori dove vi è  l’abitazione vera e propria, mentre  al pianterreno rimangono cantine, stalle, ripostigli.

All’interno delle abitazioni non poteva mancare “lu focalire” davanti al quale nelle serate d’inverno si riuniva la numerosa famiglia.

Sopra la porta d’ingresso c’era, poi, la “scansia” dove venivano accostati i sacchi d’orzo, grano,legumi e trovavano anche posto “li padali” contenenti fichi secchi e carrube che servivano per alimentare la famiglia.

LA GIORNATA LAVORATIVA

La vita nella casa a corte cominciava prima dell’alba.

Gli uomini si alzavano quando era ancora buio, davano da mangiare agli animali e poi si riunivano davanti al grande piatto comune della merenda “lu pisciammare” preparato con le verdure e i legumi della sera precedente.

Le donne avvolgevano in un tovagliolo “lu sarviettu” qualche frisa e un pugno di fichi  secchi o di carrube per il pranzo dei figli o del marito.
Gli adulti uscivano da casa per andare a lavorare    chi aveva la fortuna di possedere un pezzo di terra si recava nei propri campi e gli altri lavoravano per conto dei proprietari terrieri del paese.

La maggior parte dei contadini (li furesi) raggiungevano i campi a piedi, altri con il carretto (scerabà o traino) tirato dal cavallo o dall’asino.

CONCLUSIONE

Le case a corte ora sono una testimonianza di degrado e di abbandono, eppure, una cinquantina d’anni fa esse erano ancora abitate: vivevano lì i nostri nonni.
Dobbiamo amare questo patrimonio, custodirlo gelosamente perché ci permette di riscoprire la semplice vita di un tempo, la dignità, la riservatezza, la cultura degli uomini del nostro passato.

Domani la seconda parte con allegato il pdf completo di foto … Seguiteci

Ringraziamo i ragazzi della SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO – MORCIANO di Leuca A.S. 2006/2007 per il magnifico lavoro, L’istituto Comprensivo Statale Salve e il Comune di Morciano di Leuca per l’autorizzazione alla Pubblicazione.

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