Il Paesaggio di Pietra del Sentiero tra il Ciolo e le Grotte delle Cipolliane nel Salento.

09 Gennaio 2016 | Autore: Pantaleo | Salento

Grotta delle Cipolliane

Il paesaggio che fa da cornice al canale del Ciolo è un susseguirsi di monumenti della civiltà contadina, testimoni di una dura lotta tra l’uomo e la pietra, con il primo impegnato a liberare spazi coltivabili anche laddove la seconda sembrava nettamente prevalere.

Grotta delle Cipolliane

Cosimo De Giorgi, storico locale vissuto nel XIX secolo, scriveva che “bisogna tenere una ginnastica da scoiattoli per osservare i burroni profondi e tanto pittoreschi del Ciolo e di Novaglie e per visitare le grotte delle Prazziche, molto sollevate sul mare, di fronte all’immenso mare di Leuca”.

Dalla stradina che da località Mucurune (Gagliano del Capo) degrada dolcemente verso il mare, si percorre un tratturo che si dirama tra alte falesie e pareti di roccia verticali in cui si aprono numerose cavità, frequentate fin dal Paleolitico medio.

Arrivati al ponte Ciolo, si procede in direzione nord-est lungo un sentiero che si snoda in un paesaggio sospeso tra terra e mare, dove lo sguardo spazia da Punta Palascìa (presso Otranto) alla catena montuosa degli Acrocerauni (Albania) e al profilo parallelepipedo dell’isola di Othonoi (Grecia).

Sentiero Ciolo Cipolliane

Tra una pajara e una mantagnata, tra una liama e un muro paralupi si giunge al cospetto di tre ripari che si aprono sulla falesia esposta ad est. Il mare, che ora si trova 30 metri più in basso, un tempo invadeva con prepotenza questi ambienti. Ovunque si appoggi il piede non si può fare a meno di calpestare minute selci del Paleolitico superiore, frammenti fossili di ogni genere e gusci di molluschi bivalvi.

L’industria litica e la fauna, tipica di un clima freddo, fanno pensare ad un riempimento della superficie delle cavità avvenuto alla fine della glaciazione di Würm, circa 10 mila anni fa, quando il mare in regressione avrebbe messo in luce una fascia costiera, attualmente sottomarina, sulla quale si sarebbero formate delle dune di sabbia antistanti alla grotta.

Dopo 500 metri su una stretta striscia di costa, dove si respira profumo di timo, origano ed erba cipollina, si giunge a Marina di Novaglie, al termine di un percorso lungo circa 3 km.

 

 

Di Marco Cavalera – Associazione Archès – Foto Ciullo Pantaleo

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