Il Salento tra passato e presente

Con il nome Salento si indica tutta la provincia di Lecce, una parte della provincia di Brindisi ed una parte di quella di Taranto, è bagnata ad Est dal Mare Adriatico ed ad Ovest dal Mare Ionio. Per la sua particolare posizione geografica da sempre è stata una terra di passaggio, di dominazioni, di crocevia di popoli. Fu abitata Pajara del Salentoprobabilmente già in epoca preistorica, come testimoniano i vari reperti quali ossa o oggetti rinvenuti in alcune delle tante grotte costiere del Salento come la Grotta dei Cervi a Porto Badisco con le sue splendide incisioni rupestri del Neolitico, unica testimonianza in Europa o la grotta rupestre di Parabita nella quale furono rinvenute due statuette raffiguranti due corpi femminili (due Veneri) risalenti a circa 15.000 anni fa, infine i Dolmen ed i Menir disseminati lungo tutto il territorio Salentino testimoniano la presenza di popolazioni indoeuropee sin dall'età del Bronzo.
Furono probabilmente i cretesi che tra il III ed il II secolo A.C. nelle loro spedizioni lungo la costa del Mediterraneo Sud Orientale, colonizzarono per primi il Salento fondendosi con i popoli indigeni, resti archeologici salentini di manufatti in presentano diverse analogie con quelli contemporanei della civiltà cretese. Erodo ci scrive che furono i Cretesi che una volta in Iapigia (così veniva definita la Puglia) le cambiarono il nome in Messapia, cioè Terra fra due Mari, creando così la nuova

civilità: i Messapi. Alcune tesi invece sostengono che i Messapi fossero di origine illirica. Qualunque fosse la loro origine la cosa certa è che questa civiltà ebbe relazioni commerciali con i popoli Greci, si lasciò influenzare nei costumi, nell'arte e nella scrittura mentre mantennero la loro lingua, oggi ancora non decifrata. Popolo fiero ed indipendente, il popolo dei messapi non ha mai intrapreso guerre di conquista ma ha sempre difeso il proprio territorio. Tentarono in ogni modo di bloccare le mire espansionistiche delle colonie greche che si erano costituite a partire dall'XIII secolo A.C. (LA MAGNA GRECIA) la famosa sconfitta dei Tarantini (secondo Erodoto) avvenuta nel 471 A.C. da parte dei messapi, ne fu la testimonianza.
Nel 272 a.c. Roma conquistava Taranto e la civiltà messapica ancora una volta minacciata dallo straniero; quasi due secoli e Roma conquista definitivamente tutto il Basso Salento decretando la fine della civiltà MESSAPICA.
I messapi erano il popolo più evoluto di tutta la penisola e da loro i Romani ebbero tanto da apprendere. I resti delle antiche e splendide città fondate dai Messapi sono diversi e disseminati lungo tutto il territorio salentino passando per il Capo di Leuca.
Vaste nel comune di Poggiardo è senza dubbio il più ricco di reperti; Vereto nel comune di Patù e Morciano di Leuca il più affascinante nella splendida collina che custodisce sicuramente grandi reperti. Secondo Erodoto Vereto fu fondata dai Cretesi i quali alla volta della Sicilia costeggiando la costa della Japigia furono sorpresi da una tempesta e sbattuti sulle coste di Leuca dove vi si inoltrarono fondando diversi centri tra cui Iria (VERETO). Con l'avvento dei Romani Vereto divenne importante municipio romano. Numerosi i reperti recuperati ed i siti visibili come i resti di antichissime e grandissime mura, grandi blocchi riutilizzati in epoche successive come le famose Centopietre a Patù (pochi km da Leuca), monumento costruito con cento blocchi in pietra con resti di affreschi all'interno. Del suo sbocco al mare sono visibili i resti del porto nella marina di San Gregorio a Patù. Spiaggi SalentoAltro importante centro messapico è Ceglie Messapica con i resti delle imponenti mura di cinta e con il suo museo Archeologico nel quale sono conservati diversi reperti. Cavallino intorno alla cui città fu realizzato un fossato per difendersi dai Tarantini e Manduria, nella provincia di Taranto,che era l'antica capitale messapica resa famosa per la storica resistenza dei Messapi contro i Tarantini.
La dominazione romana durata fino al 476 d.c. fu per il Salento un periodo di grandi sofferenze e miserie, ma fu anche il periodo delle grandi opere pubbliche come la via Traiana e la Appia; fu fondata la città di Lecce con l'anfiteatro; l'epoca romana nel Salento segnò la fine definitiva della lingua messapica e del greco nelle colonie della Magna Grecia, anche se ancora oggi in alcuni comuni del centro Salento si parla il GRICO: Sternatia, Calimera, Castrignano dei Greci, Zollino, Soleto, Martignano,Melpignano, Corigliano d'Otranto, sono i 9 comuni della Grecia Salentina che conservano ancora tradizioni e lingua dell'antica magna grecia.
Con la caduta dell'Impero Romano, il Salento diventa oggetto di invasioni e saccheggi. La dominazione dei Bizantini non riusci a proteggere i salentini dalle incursioni dei Longobardi e dei Saraceni. Le grandi città iniziano a spopolarsi e la campagna con le sue grotte rupestri diventano i luoghi più sicuri.

Successivamente le grotte diventeranno le cripte utilizzate dai monaci Basiliani provenienti dal vicino oriente (vedi le grotte nei pressi dei FANI in comune di Salve). Nel 1071 d.c. i Normanni ebbero la meglio sui bizantini e tutto il Mezzogiorno passa sotto la loro dominazione. Con Tancredi conte di Lecce tutto il Salento vive questo periodo di rinascita culturale che continuò anche durante la successiva dominazione Sveva. Federico II amò particolarmente il nostro territorio apportando innovazioni culturali e molte riforme. Con l'avvento degli Angioini non si verificarono molti cambiamenti anche se i Francesci con Carlo I d'Angiò trasferirono in questo territorio la loro mentalità del feudalesimo. Grandi famiglie francesi si trasferirono nel regno per governare i feudi assegnati da Carlo I. Il 1442 segna il passaggio della penisola salentina dagli Angioini agli Aragonesi di Spagna e questo per il Salento fu un periodo di grandi saccheggi provenienti dal mare ad opera soprattutto dei Turchi e Saraceni. E' di questo periodo la sanguinosa repressione ad Otranto in cui furono giustiziati 800 idruntini (i martiri di OTRANTO).
L'avvento di CARLO V d'Asburgo segna per il Salento un periodo di relativo sviluppo e splendore. Risalgono alla reggenza di Carlo V , il 1660 circa, le torri costiere fatte costruire come punti di avvistamento e difesa, perchè i grandi pericoli venivano sempre dal mare. Molte di queste torri oggi sono ben visibili e costituiscono parte integrante del paesaggio oltre che a dare il nome alle famose località marine: Torre Vado a Morciano di Leuca,Torre Pali a Salve, Torre dell'Omo Morto a Leuca, Torre S.Emiliano ad Otranto. Risalgono a quel periodo anche le splendide massarie oggi piccoli e grandi gioielli che si cerca di ristrutturare e molto spesso sono adibite ad agriturismi, risale a quel periodo la nascita dell'arte barocca a Lecce ed in tutto il Salento, con la realizzazione di Chiese, facciate, altari (Santa Croce a Lecce).
Nel XVIII sec., e fino al 1738, il Salento fu temporaneamente occupato dagli austriaci poi nuovamente dai Borboni fino al 1860, anno in cui cessò di esistere il Regno delle Due Sicilie e iniziò il processo di unificazione italiana. Da questo momento in poi, la storia del Salento seguirà quella dell'Italia.

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