La raccolta differenziata: Morciano ed il Capo di Leuca

02 Gennaio 2008 | Autore: giulio | Morciano di Leuca

Calendario Raccolta Differenziata Comune di Morciano di Leuca e Salve

di seguito il calendario per la raccolta differenziata per i comuni di Morciano di Leuca e Salve rispettive Marine e Frazioni : Torre Vado, Pescoluse, Posto Vecchio, Torre Pali Ruggiano e Barbarano

Calendario Raccolta Differenziata Utenze Domestiche
Calendario Differenziata Utenze non Domestiche

Ecocentro Comunale Morciano Di Leuca

Martedì 24 Luglio 2018 – ore 19:00 è stato inaugurato il nuovo EcoCentro Comunale, sito in via Olimpica (alle spalle degli impianti sportivi).

Un nuovo servizio a disposizione della comunità per tutelare il nostro Ambiente.

  • L’ecocentro comunale di Morciano di Leuca sarà aperto nei seguenti giorni e orari:
  • lunedì dalle ore 9:00 alle 13:00
  • mercoledì dalle 13:00 alle 17:00
  • venerdì dalle 9:00 alle 13:00
  • sabato dalle 10:00 alle 16:00

Ecocentro – Attivato conferimento materiali inerti

Si informa la cittadinanza che presso il centro comunale di raccolta (Ecocentro) sito in via Olimpica è possibile conferire, solo per le utenze domestiche, anche piccole quantità di materiali inerti (cemento, piastrelle, mattoni, etc.) derivanti da lavori fai-da-te.

Leggiamo come viene definita la raccolta differenziata su Wikipedia:

Per raccolta differenziata dei rifiuti si intende un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani differenziata per ogni tipologia di rifiuto (per esempio carta, plastica, vetro, umido etc..). Esistono diverse tipologie di raccolta differenziata, tra cui le più importanti sono:

  • stradale (con contenitori stradali affiancati agli usuali cassonetti);
  • porta a porta (separazione nelle abitazioni dei vari materiali e raccolta per ogni abitazione delle frazioni separate, senza contenitori stradali).

La composizione media dei rifiuti è un dato difficile da stabilire, varia con la zona, la ricchezza e la cultura del cittadino, nonché con la produzione industriale del luogo. Un dato abbastanza certo è la produzione giornaliera per abitante che nel 2006 in media in Italia è vicina ad 1,2 kg al giorno.

Entro il 2006 era obbligo di tutti i Comuni raccogliere in maniera differenziata almeno il 35% dei rifiuti (in origine tale percentuale era da raggiungere nel 2003); la nuova normativa prevede l’obbligo di raggiungere il 65% entro il 2010.

In Italia esistono molti Comuni (anche grandi) che ottengono ottimi risultati superiori all’80% di materiale differenziato. In molti dei Comuni che primeggiano nella raccolta differenziata viene applicato un incentivo diretto alla selezione.

In pratica viene applicato il principio “più inquini più paghi”. Per contro più ricicli più risparmi. Per applicare una misura precisa di quanto il cittadino sia bravo il comune vende (talvolta con distributori automatici) gli unici sacchetti abilitati allo smaltimento dei rifiuti non riciclabili al costo del sacchetto più il costo dei rifiuti che questo contiene.

Quindi se un cittadino differenzia bene i suoi rifiuti dovrà acquistare meno sacchi. Nel Comune di Terni in Umbria si utilizza la banda magnetica del tesserino del servizio sanitario nazionale per identificare il cittadino durante l’uso del distributore automatico di sacchi

I dati

Questo era il grafico che evidenziava come l’attuazione della raccolta porta a porta aveva portato all’aumento della percentuale della differenziata in tutti i comuni dell’unione.

(Fonte: presentazione del “nuovo servizio per le città di Terra di Leuca” – consulenza e coordinamento DAT Ingegneria, Racale).

Come si può ben notare si è passati da una forbice che andava dallo 0% al 10% ad una con valori tra il 20% ed il 30%.

Osservando in particolare i dati che riguardano Morciano, si nota come la percentuale ad 1 anno dall’avvio era superiore al 25%.

Analizziamo ora il grafico della raccolta differenziata a Morciano, Salve, Patù, Castrignano e Gagliano nei primi 8 mesi del 2007 (fonte rifiutiebonifica.puglia.it)

Trascurando i mesi estivi, periodo in cui una grande mole di turisti affollano le nostre marine, dove non c’è ancora un servizio di raccolta differenziata funzionale (solo qualche contenitore ogni tanto), si nota come la media si sia attestata su valori più bassi.

Morciano, che sorprendentemente risulta essere il comune più “virtuoso”, ha una media di differenziata che si attesta attorno al 23%.

L’obiettivo dichiarato all’inizio del progetto era raggiungere il 40% di differenziata. Possiamo dire che siamo ben lontani da questo traguardo. Anche perché per raggiungerlo bisognerebbe tener conto anche delle percentuali di differenziata dei periodi estivi, che fanno scendere la media del nostro comune al 19% (meno della metà dell’obiettivo).

L’unico comunetra quelli presi in esame in cui non si riscontra una differenza significativa tra la raccolta differenziata dei periodi invernali e quella dei mesi estivi è Gagliano, in quanto non interessata da un forte aumento demografico in zone non coperte dal servizio, come gli altri centri.

Ma quanti rifiuti produciamo?

Analizziamo questo grafico:

La produzione “normale” di RSU (differenziata e non) è di circa 100.000 Kg al mese. In estate si osserva un’impennata dell’indifferenziata (la linea blu) che porta al picco della raccolta del mese di agosto (più di 350.000 kg). La quantità di RSU differenziata invece (la linea viola) rimane pressoché costante.

Questo ci deve far riflettere sulla necessità di attuare un servizio di raccolta differenziata anche nelle marine, almeno nei periodi estivi. Secondo il grafico, approssimando a 3.000 il numero di abitanti del nostro comune nei periodi invernali, ad agosto quest’anno abbiamo avuto più di 10.000 presenze (tra turisti e residenti). Quindi non incrementare lo sforzo in modo proporzionale alle presenze, vanifica quanto fatto nei mesi precedenti.

Perché occuparci della questione?

A nessuno di noi dovrebbe essere sfuggito che negli ultimi tempi sta diventando sempre più grave il problema delle discariche. Non passa giorno in cui non si senta in TV o si legga sui giornali di proteste per l’apertura di nuovi siti o per la costruzione di inceneritori. Normalmente però, se la questione non ci tocca direttamente, ci limitiamo ad un commento fugace e nulla più.

Sennonché anche in Puglia il problema delle discariche è divenuto prominente. La mia domanda è: se domani vi dicessero che bisogna aprire una discarica nel nostro comune, a pochi Km da casa, magari accanto alla vostra campagna, cosa succederebbe? Sono certo che si troverebbero centinaia di motivi per essere contro: si comprometterebbe la falda; aumenterebbero le malattie; il turismo calerebbe; e chi più ne ha…

Il fatto è che se si sta arrivando a situazioni così spiacevoli è soprattutto colpa nostra. In teoria dovrebbe arrivare in discarica solo una minima quantità dei nostri rifiuti. Tutto il resto potrebbe essere riutilizzato (diventando anche fonte di guadagno) come materia prima di altri prodotti o come fonte di energia. Invece perseveriamo in atteggiamenti poco virtuosi e negligenti. Se in altri comuni si arriva a differenziare anche più del 70% dei RSU evidentemente è possibile.

Cosa dovrebbero fare le istituzioni?

Sensibilizzare, sensibilizzare ed ancora sensibilizzare! In secondo luogo devono approntare un servizio efficiente.

La sensibilizzazione può essere fatta coinvolgendo il più possibile la popolazione: si può provare a ripetere l’esperienza di qualche anno fa, con un concorso riservato ai ragazzi delle scuole elementari e medie che premiava i “riciclatori” più virtuosi con computer, biciclette e premi vari: si può pensare di premiare i cittadini che differenziano di più con sconti su imposte comunali; si possono incentivare gli esercizi commerciali a praticare la raccolta differenziata acquistando vetro, alluminio, plastica e cartone da loro.

Tutto questo però non avrebbe senso se non accompagnato da un servizio di raccolta differenziata efficiente che copra tutto il territorio e che dia al cittadino gli strumenti necessari. In parte il lavoro è stato già fatto e non avrebbe senso fermarsi proprio ora.

In seguito, una volta formata una “coscienza ecologica” si potrebbe passare ad una fase di controllo, durante la quale si dovrebbe penalizzare chi continua a non differenziare mediante l’aumento della TARSU o con multe.

Gulio Rosafio

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