4 novembre: una celebrazione anacronistica – Notizie Morcianesi 1986

28 Luglio 2011 | Autore: raffy | Notizie Morcianesi

Articolo: 4 novembre: una celebrazione anacronistica
Dal supplemento di “Notizie morcianesi” del 30 Novembre 1986 Pagina 2

Quest’anno, con ben 5 giorni di ritardo rispetto alla data ufficiale, si è tenuta a Morciano la celebrazione della fine della Grande Guerra. Son passati quasi 70 anni, un’altra Guerra (che non ha nessun nome se non Seconda, perchè rispetto alla prima e per dimensioni bisognerebbe inventare un termine che ancora non è stato inventato) la seconda rivoluzione industriale, il ’68 e tutti gli strascichi di terrorismo, tentativi di colpi di stato e chi più ne ha più ne metta. A Morciano, come in altri comuni, si celebrano ancora di queste manifestazioni che non strappano neanche una lacrima al vecchio reduce, per il semplice motivo che i Cavalieri di Vittorio Veneto ci hanno lasciato.

Sono ormai lontani gli anni delle sfilate degli scolari e degli invalidi di guerra, reduci con il petto ornato di medaglie o con il cappello gelosamente conservato per l’annuale occasione del 4 Novembre. Gli anni della nostra fanciullezza: erano l’occasione per molti di noi di ammirare dal vero qualche elmetto della Grande Guerra, qualche modello ’91, un picchetto di soldati con le loro marce, il fervorino patriottico, e le imprecazioni sull’odiato oppressore asburgico.
Oggi si discute di guerre stellari, di satelliti, che seminano morte senza entusiasmo guerriero e senza milizie armate. Oggi si discute se l’uomo sopravvivrà di qui a vent’anni se non interverranno correttivi all’inquinamento atmosferico. Oggi si parla soprattutto di pace, di disarmo totale. Si parla di abolire il servizio militare di leva e un anacronistico esercito convenzionale.

Che senso ha allora celebrare la Vittoria di una guerra non necessaria, che senso ha allora celebrare la giornata delle Forze Armate?
Risvegliare i vecchi e ammuffiti ricordi nazionalistici? In un contesto di Unione dell’Europa?
Anche a Morciano ci si è lasciati trascinare dall’annuale abitudine alla celebrazione. Mi si risponderà che queste sono le richieste dei cittadini.
Di cittadini non ce n’erano molti. Di giovani ancora meno, anche se la manifestazione si è svolta in un luogo da loro frequentato.
(f.s.)

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