07 Agosto 2011 | Autore: raffy | Notizie Morcianesi
Articolo: Restaurata la chiesa di Leuca Piccola. Santa Lucia, Sant’Antonio o San Lazzaro?
Dal supplemento di “Notizie morcianesi” del 30 Novembre 1986 Pagina 2
Barbarano- Neppure a livello di carte ufficiali la questione è stata mai risolta. Parlo della stupenda chiesa di stile rinascimentale del complesso Leuca Piccola in Barbarano che in questi giorni sta per essere consegnata al comune dopo il restauro.
Nell’interno, preziosi affreschi raffigurano dei Santi e “allora – spiega il Sindaco di Morciano prof. C. D’Aquino, chi ha ritenuto la figura meglio rappresentata in s. Lucia, in S. Lazzaro o in S. Antonio ha ritenuto di darle una dedica piuttosto che un’altra”.
Infatti secondo la Soprintendenza ai beni culturali, la chiesa sarebbe dedicata a S. Lucia; secondo i progettisti del restauro, architetti Guida e Mancina da Lecce, a S. Antonio. Ma la gente di Barbarano continua a chiamarla S. Lazzaro. Ricordiamo che la questione della dedica è del tutto secondaria anche se la denominazione della gente del posto debba essere quella da privilegiare.
La cosa più importante è che si proceda nell’opera di valorizzazione di tutto il patrimonio storico del territorio. Già nel 1976 era stato dato l’incarico agli architetti per la redazione del progetto di restauro; per motivi che non ci sono stati spiegati, solo nel 1982 c’è stata l’approvazione del progetto da parte del Consiglio Comunale. Da quella data alla gara d’appalto (3.2.86) passarono 4 anni.
Anni probabilmente passati a cercare il necessario finanziamento che è stato contratto con un mutuo della Cassa Depositi e prestiti. La somma stanziata è stata di L. 117.6000.000 e i lavori dovrebbero essere conclusi per il Gennaio 87.
Questo recupero è un fatto di grande importanza perchè “l’intero complesso di Leuca Piccola rappresenta un raro complesso polifunzionale con strutture rispondenti ad esigenze religiose, di ristoro, di servizio, sorto nel 1500 come punto di raduno dei pellegrini diretti al Santuario di Leuca. E la Chiesa in questione è un raro esempio di architettura rinascimentale. Attorno all’edificio sacro si dispongono vari corpi di fabbrica, coevi allo stesso, coperti da volte a botte e a stella, utilizzati per gli scopi sociali per cui il bene è sorto”.
All’interno della chiesa, oltre alle varie figure di santi sui muri, eseguiti in tempi diversi, vi è il vano sacrestia dove si trovano due rari confessionali in pietra e numerose decorazioni e cornici. Al di sotto esiste un sotterraneo ricavato nella roccia, nel quale vi sono due pozzi d’acqua.
“Restano ancora dei problemi per il recupero totale di tutto il complesso- continua il prof. Daquino che nel corso dei secoli ha visto la privatizzazione dei vari edifici. Abbiamo avviato da tempo le pratiche per il recupero degli stessi alla collettività e al necessario restauro”.
Sono realizzazioni molto belle, che hanno un notevole ritorno sia per gli aspetti culturali che per gli aspetti turistici delle nostre zone. Ma siamo anche convinti che il lavoro dell’amministrazione comunale sia ancora tanto. Pensiamo allo stupendo Convento (ex Palazzo Strafella) già acquistato dal Comune ma bisognoso di un energico restauro; all’annessa chiesa dei Carmelitani, al recupero di tutto il centro storico e tante ancora.
La sensibilità, siamo certi, non manca. Ma trovare il necessario finanziamento sarà il vero problema.
Franco Sanapo.