Nella raccolta tradizionale dei favi, essere ben protetti è particolarmente importante perché, andando a disturbare non poco le nostre api, le possibilità di essere attaccati sono molte di più che nelle visite all’apiario o nella raccolta dei telaini dell’apicoltura razionale. Ci avvarremo inoltre dell’ausilio di strumenti “moderni” come l’affumicatore invece dello “scomodo” sterco di vacca!
Per evitare di stancarci ed operare in modo comodo portiamo con noi uno sgabello. Lavorare con qualche “confort” non può che rendere le nostre operazioni più precise, cosa necessaria se non vogliamo far agitare troppo le nostre amiche api.
Una volta indossata la maschera ed acceso l’affumicatore, ci sistemiamo dietro l’arnia. Qui, con l’ausilio di un oggetto a punta (un cacciavite va benissimo) togliamo l’impasto di terra e calce che avevamo messo per sigillare il “tappo” dell’arnia e cominciamo a dare qualche sbuffata con l’affumicatore verso le fessure dalle quali iniziano ad uscire delle api. A questo punto rimuoviamo la pietra che fungeva da chiusura e con 2-3 energiche sbuffate facciamo in modo di non far agitare le api. Osserviamo la disposizione dei favi (l’ideale sarebbe averli “per corto”, ovvero avere i favi uno dietro l’altro e non affiancati). Cominciamo quindi, aiutandoci con uno speciale coltello a tagliare i favi, cercando di fare il meno danno possibile. Sarebbe opportuno evitare di asportare favi con covata (che a noi non servono). E’ inoltre importante valutare la forza della famiglia e le quantità di scorte a disposizione.
Infatti togliere troppe scorte potrebbe voler dire condannare quelle api alla morte durante l’inverno. Se ci rendiamo conto di essere attaccati usiamo l’affumicatore senza però esagerare: troppo fumo può dare l’effetto contrario!
Man mano che raccogliamo i favi cerchiamo di togliere le api da sopra con l’aiuto del fumo e di una scopettina; poi li posiamo in delle vaschette coperti da della stoffa (anche degli strofinacci puliti vanno bene) per evitare che le api vi ritornino sopra.
Una volta finita la raccolta richiudiamo le arnie e ci allontaniamo. Prima di togliere tuta e guanti facciamo ben attenzione a non avere ancora api addosso. Sembra un consiglio sciocco ma capita spesso di essere punti quando ormai si crede di essere al sicuro! Se ci dovessero essere ancora api sui favi raccolti dovrebbero essere ormai innocue perchè piene zeppe di miele; è sempre bene però prestare attenzione!
Una volta a casa si spremono i favi (dai quali avremo tolto le parti contenente covata) e si fa filtrare il miele (va benissimo uno di qui recipienti in plastica usati per fare la ricotta) per eliminare le impurità più grossolane come pezzi di cera.