la pizzica, musica-danza del Salento.
In questi ultimi anni c'è stata una riscoperta di questa forma di arte popolare, la pizzica, che per lungo tempo è rimasta quasi nascosta e particolarmente sentita solo intorno alle piccole realtà territoriali dove effettivamente era nata e si era radicata (Grecia Salentina).
Con la riscoperta di questo "patrimonio culturale" sono nati una miriade di gruppi folkloristici, che hanno ripreso gli antichi strumenti ed i testi di antiche canzoni popolari facendone oggetto principale delle loro produzioni e contribuendo alla divulgazione degli stessi brani in tutto il mondo. Chi non conosce "lu rusciu de lu mare"
(il rumore del mare... ma la traduzione non rende assolutamente l'idea del "ruscio de lu mare") o pizzicarella mia? Nel bene e nel male la pizzica oggi è divenuta un aspetto fondamentale dell'identità salentina che attrae ogni anno un numero sempre più numeroso di turisti da tutto il mondo. Evento culmine di questa nuova realtà èil grande Festival della NOTTE DELLA TARANTA giunto quest'anno, il 2007, alla sua decima edizione. Promotori dell'iniziativa, i Comuni della Grecìa Salentina, la Provincia di Lecce, l'Istituto Carpitella: scopo di questo grande concerto è la promozione turistica del territorio salentino attraverso la valorizzazione del suo patrimonio culturale.
Questo grande festival della musica popolare salentina vede ogni anno la partecipazione di artisti di tutto il mondo; attraverso di loro il genere della pizzica viene rivisitato con altri generi musicali. Nel 2004 dall'esperienza delle precedenti edizioni nasce l'Orchestra della notte della Taranta che con sessanta musicisti salentini contribuisce a livello mondiale alla divulgazione della pizzica salentina nel mondo.
Ormai la pizzica si balla in tutte le piazze: d'estate nelle masserie, negli agriturismi, sul mare, sulle spiagge, nelle feste patronali, si balla sempre e solo pizzica. Ma cos'è realmente la pizzica?
E' una danza popolare e come tutte le "arti poplari" nasce e si sviluppa nel popolo e dalle sue sofferenze trae la sua forza vitale e ne diventa parte integrante. Le sue radici affonderebbero probabilmente negli antichi riti dionisiaci dei nostri avi e, attraverso i secoli, nel medioevo confluirono nel tarantismo. Quello del tarantismo è un fenomeno storico religioso che da allora si diffonde nella penisola Salentina sino al 700 ed oltre; nel corso degli anni sessanta erano ancora presenti le persone attarantate mentre nei giorni nostri possiamo contare solo su alcuni anziani che hanno conosciuto gli attarantati e che comunque hanno vissuto e portano dentro di loro la cultura della pizzica allo stato puro e non contaminata da mode o predisposizioni diverse.
Era nella calde ed afose giornate di giugno, o comunque d'estate, che alcune donne (prevalentemente donne) venivano punte dalla tarantola durante le messi (la mietitura del grano) e la reazione che ne derivava era uno stato malessere, di agitazione, e di inquietudine, sintomi che si alleviavano solo attraverso il suono del tamburrello o del violino. La voce si spargeva allora e si radunavano in casa della malcapitata, i suonatori che al ritmo incessante dei loro diversi strumenti cercavano di carpire quale ritmo risvegliasse lo spirito della taranta. L'attarantata allora poteva ballare o semplicemente agitarsi forsennatamente, anche per vari giorni, fino a quando una volta pacata si poteva dire guarita. Ma lo stato di malessere con gli stessi sintomi si manifesta nell'attarantata con cadenza annuale nello stesso periodo corrispondente alla prima pizzicata. E' la terra del Rimorso infatti, il Salento, la terra della sofferenza e delle privazioni che ritornano inesorabili..la donna con le sue frustrazioni ed il suo stato subalterno... e forse, la taranta è solo il simbolo di tutto ciò. Il tarantismo dunque fu il fenomeno che si divulgò nel Medioevo e che trovò anche il modo di amalgamarsi con la fede religiosa; nel 1700 a Galatina si diffuse il culto per San Paolo che secondo la credenza, guariva gli attarantati: ogni anno l'appuntamento era (ed è ancora oggi ma con toni leggermente diversi) a Galatina nella cappella di San Paolo il 29 di giugno. Qui le attarantate di tutto il Salento venivano per essere guarite bevendo l'acqua del pozzo adiacente la cappella (un'acqua benedetta), accompagnate dai musicanti-terapeuti, ballavano la pizzica lasciandosi trasportare dal suono del tamburrello e dei violini, mimando i movimenti della tarantola, libere da condizionamenti, il tutto era rappresentato sino all'eccesso, lo stato di depressione ed agitazione, l'isteria , lo stato di torpore, le urla. Ma alla fine il Santo faceva il miracolo. Dopo gli anni sessanta i tarantolati vengono considerati "fenomeni" di arretratezza culturale. E' negli anni ottanta che invece si assiste ad una vera riscoperta e rivalutazione del patrimonio della pizzica; Il Canzoniere Grecanico Salentino che è il primo gruppo di ricerca folkloristica nato in Puglia, nasce nel 1975 grazie alla collaborazione della scrittrice Rina Durante che era stata una delle promotrici di un movimento nato per la riscoperta e la valorizzazione della cultura popolare salentina. Il Canzoniere Grecanico Salentino, grazie ad un paziente lavoro di ricerca, di analisi sul campo, ha contribuito alla realizzazione di pubblicazioni e registrazioni di voci di anziani che intonano la STRINA, i canti di lavoro, le serenate, i canti della passione di Cristo e li canti alla stisa, insomma la base sulla quale sono nati i gzruppi di pizzica negli anni successivi.
Una prima ricerca culturale sul fenomeno della pizzica-pizzica e del tarantismo era stata fatta negli anni sessanta da Ernesto de Martino nella sua LA TERRA DEL RIMORSO, un vero e proprio studio sul fenomeno nel territorio attraverso l'ausilio di antropologi, organismi religiosi, psichiatri , medici, gente comune, attarantati. Poi un periodo di oblio fino a quando, negli anni settanta in Italia cresce l'interesse per la ricerca sulla cultura popolare attraverso la nascita di un movimento nazionale di cui faceva parte anche la compositrice, insegnante di musica popolare Giovanna Marini.Fu tramite Rina Durante che Giovanna Marini venne nel Salento ne studiò i ritmi ed i suoni direttamente dalla voce della gente comune e ci ritornò più volte. Anche Pasolini venne nel Salento: la prima volta negli anni cinquanta con la realizzazione di un documentario sui canti funebri popolari; poi di nuovo negli anni sessanta e di nuovo nel 1975 in un incontro sulle lingue dialettali.
Nel 1997 un gruppo di comuni della Grecia Salentina e non solo, sulla base delle ricerche precedenti e sul crescente movimento di interesse che la pizzica stava assumendo, diede vita all'Istituto Carpitella: una risposta concreta a tutti gli "studiosi" della cultura popolare salentina e della sua musica, che chiedevano un atto concreto che potesse mettere ordine in tutto il materiale raccolto da diverse fonti e da diversi organismi, attraverso la costituzione di un archivio sistematico dove aggiungere il successivo materiale raccolto con il lavoro di ricerca; l'attività di ricerca era lo scopo principale e la promozione e la divulgazione sarebbe stato solo lo strumento per raggiungere tale scopo. Da qui il passo successivo sancisce la nascita del grande Festival de la NOTTE DELLA TARANTA, che ha portato la pizzica - pizzica nel mondo con un successo pubblicitario e mediatico senza eguali che ogni anno si ripete ad agosto con numeri sempre in crescendo. Forse questa grande popolarità ha i suoi limiti nel senso che la pizzica appare e viene accolta come il ballo che inebria con il ritmo incessante del tamburrello, che trascina e trasporta in un mondo sensuale e ricco di fascino dove anche i giovani si riconoscono. Non dimentichiamo però la vera essenza della pizzica:il ritmo del Salento e della sua sofferenza, non lasciamo che diventi una moda. Ma impegnamoci a continuare il lavoro di ricerca e, prima ancora che gli ultimi testimoni possano dimenticare, facciamo in modo di approfondire la ricerca e custodire i risultati che, non significa altro che la ricerca della nostra identità.
La pizzica, con la sua danza ed il suo ritmo, come qualsiasi altra forma d'arte, accompagna l'uomo del Salento permettendogli di esternare attraverso questa forma d'arte ii propri sentimenti ... di tristezza, di disagio, di allegria, di disperazione, di gioia. Così la pizzica come ballo terapeutico ha un suo ritmo e si adegua alle necessità del momento della persona attarantata; la PIZZICA DE CORE invece è il ballo della seduzione, potremmo definirlo il "flamenco" del Salento per la sua sensualità espressa dalla ballerina al centro della ronda, attraverso l'agitazione di un fazzoletto ed il movimento del corpo; la DANZA DELLE SPADE invece è probabilmente il risultato dell'amalgama di diverse culture, quella degli zingari e dei salentini insieme. La danza delle spade è il ballo che mima con il corpo un combattimento tra due contendenti. Ogni anno la notte tra il 16 ed il 17 gosto a TORRE PADULI di Ruffano (LE) è il luogo dove tutti i danzatori (della danza delle spade) si riuniscono. Fino all'alba è un continuo formarsi e riformarsi di ronde tra la folla umana che ogni anno si riversa in questo piccolo centro per vivere sulla propria pelle l'emozione di essere in un'altro periodo della storia.
Commento scritto da carlo - 04/06/2015
Non sembra questo il testo che viene cantato: dove lo posso trovare completo?
Commento scritto da gabry - 07/04/2015
gentilmente qualcuno avrebbe la base karaoke per cantare E lu sole calau calau? non riesco a trovarla su internet da nessuna parte, ne base midi. Grazie se potete aiutarmi. Gabry
Commento scritto da kalimerito - 24/10/2014
non è una pizzica ma una serenata.
Commento scritto da monica - 21/07/2014
Non ci sono dubbi! Vi conosco e vi auguro tanta strada.monica di veglie da torino
Commento scritto da leonardo ciociaria - 31/12/2012
w la piizzzica, evviva il salento ed evviva tutta la musica folk italiana. evviva il popolo salentino piu di tutti. leon e rosj
Commento scritto da alice - 29/11/2012
molto bella piena di divertimento complimenti
Commento scritto da MIRIAM - 28/11/2012
mi ha ispirato molto e stupendA
Commento scritto da alice - 28/11/2012
e bellissima mi fa pensare a tante belle cose
Commento scritto da luigi - 28/11/2012
veramente bella ti fa divertire tantissimo
Commento scritto da evelyn - 06/11/2012
questa canzone la adoro mi ricorda la persona k amo LORENZO me l'ha fatta conoscere lui ho 12 anni ma sn innamorata di lui vuole k la cantiamo ma io mi vergogno troppo a cantarla e mi vergogno anche a cantarla perchè è cm se stessi dichiarando il mio amore per lui davanti a tutti LORENZO ti amo
Commento scritto da antonio - 10/09/2012
anche se la vita mi ha portato lontano sempre nel cuore stanno le mie radici salentine e sono orgoglioso di essere nato nel posto piu' bello d'italia ,la pizzica lu core lu mare lu meju lu sule te scarfa lu jentu te dhifisca lu salentu sempre ntha lu core
Commento scritto da LOV - 27/08/2012
L'AMORE NON HA CONFINI!!!!!!!!!CIAO
Commento scritto da valerio pistoia - 03/06/2012
la pizzica salentina la vera storia del salento lu sole lu mare lu ientu
Commento scritto da mario casale - 14/05/2012
occhio: "100 anni me paria la chiamo mamma" non significa che debbo aspettare 100 anni per chiamarla così, ma che non vedo l'ora di farlo. Anche in napoletano si dice "me pare cient'anne" per dire "non vedo l'ora"
Commento scritto da Vale - 09/04/2012
Ci ghe duce stanotte c'e bedda Ieu nu dormu pentando a te Sotta la fenescia toa core meu Te lu core meu te apru le pene...
Commento scritto da sara - 15/03/2012
siccome io non sono molto pugliese e rispetto le canzoni moderne che ci sono adesso, non la trovo tanto bella, ma è abbastanza carina!!
Commento scritto da andrea - 28/02/2012
come posso trovare sta canzone??
Commento scritto da PIETRO - 09/02/2012
AMAVO LUCIA CHE AMAVA E CANTAVA , A PARMA, FUORI DALLA SUA CALIMERA QUESTE SPLENDIDE MELODIE.QUESTA MUSICA LA RENDE ETERNA ALLA MIA MENTE ED AL MIO CUORE.
Commento scritto da margherita - 17/01/2012
io vorrei trovare la canzone della tarantellllllllllllaaaaaaaaa
Commento scritto da Laura - 18/10/2011
Che vuol dire trainero?