Residui potatura: si brucia nei campi

02 Luglio 2014 | Autore: Pantaleo | Salento

Foto Residui potatura Ulivi bruciati nei campi

Fin dall’antichità nelle coltivazioni agricole era pratica comune quella di bruciare le potature di olivi, viti, frutteti e via dicendo. Non molti di quelli che accendevano i fuochi in Salento sapevano però che i residui delle potature erano assimilati al trattamento dei rifiuti, quindi non si potevano bruciare all’aperto, con dei costi improponibili uniti a normative molto spesso inapplicabili; dal 24 giugno 2014, un decreto legge pubblicato sulla Gazzetta ufficiale permette di tornare all’antica pratica grazie alla deroga proprio al divieto di bruciatura di ramaglie e residui di potatura.

Foto Residui potatura Ulivi bruciati nei campi

Foto Residui potatura Ulivi bruciati nei campi

La tecnica circa il trattamento dei residui vegetali delle coltivazioni e il loro impiego nel ciclo colturale, è tornata legale dopo l’emergenza causata dall’epidemia di Xylella fastidiosa nel Salento, con gran soddisfazione della Coldiretti Lecce.

La nuova e attesa norma che ora permette la combustione all’aperto di scarti di potatura e ramaglie vegetali, definisce e circoscrive l’ambito in cui può avvenire il trattamento dei residui vegetali, nelle consuetudinarie operazioni colturali, che storicamente sono state sempre effettuate e si riferiscono a quelle situazioni in cui l’agricoltore provvede al trattamento e riuso, quali ammendanti o concimi, dei residui in questione; la bruciatura in loco delle ramaglie di olivo inoltre, riduce la diffusione di malattie (per esempio la lebbra e il batterio Xylella fastidiosa), e nel contempo non aumenta la quantità di anidride carbonica emessa nell’aria.

Una regolamentazione territoriale stabilirà periodi e orari in cui la combustione all’aperto potrà essere effettuata, includendo esclusivamente residui di natura ligno-cellulosica provenienti da interventi colturali, fitosanitari, di potatura, ripulitura, raccolta, escludendo la possibilità che materiali di origine diversa possano essere aggiunti aquelli ammessi. I materiali dovranno essere reimpiegati nel ciclo colturale e l’abbruciamento dovrà essere sorvegliato fino all’avvenuto spegnimento per evitare rischiosi incendi che in Salento, a causa delle alte temperature, spesso flagellano le aree verdi.

La norma approvata è utile ed importante per risolvere il problema dello smaltimento dei residui delle potature: la modifica al regolamento segna un momento di grande attenzione verso il bene degli operatori e dei cittadini salentini.

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4 commenti a “Residui potatura: si brucia nei campi”

  1. Michele Nacci ha detto:

    Non riesco a trovare il decreto legge della G.U. della nuova norma. Mi può dare un aiuto?
    Grazie
    Michele Nacci

  2. Ferilli G. ha detto:

    Carissimi,sarei o sono daccordo pero`visto che il fumo non si disperde in cielo con forte vento che non esiste,la gente che vive nelle vicinaze o i turisti che vivono i due o tre mesi giugno,luglio, agosto e piu e morciano conta sui turisti no?Ci sono tantissimi che dormono tenendo le finestre aperte ed il fumo penetra nelle case si rischia di morire asfissiati o in ogni modo di essere svegliati dalle 4 alle 8 di mattino .Di turisti che non mettono piu piede ve ne sono tanti,perche il mal conteno si accumula fra i rifiuti in ogni angolo,affitti spropositati,derubati nella propria casa e con questi rifiuti di giardino e altri che vengono bruciati ancora Verdi in qualsiasi ora di notte e di giorno penso che dovrete
    rivedere il sistema bruciare e farlo rispettare . Cordiali saluti e buon lavoro .G.F.

  3. Alessandro F. ha detto:

    Menomale che è arrivato questo decreto legge! Ero praticamente contrariato e stanco nel sentire dire dai miei vicini di terra che.la legge non mi consentiva di bruciare neanche un filo d’erba secco. E’ovvio che non vado a bruciare prodotti che nulla hanno a che fare con i rifiuti naturali della campagna! Il divieto di bruciare le sterpaglie e piccoli rami secchi risultanti dalle potature talvolta.mi faceva pensare a quel politico, cretino di turno, il quale tutto sa, fuorché di problemi legati ai lavori di campagna. A tale proposito mi torna in mente un’ affermazione di un mafioso(forse in un film) che più si producono rifiuti, più interessante diventa il business: ‘a monnezza? Oro è!

  4. Nicola Simone ha detto:

    io penso se i turisti sono diminuiti nel Salento, non é il fumo di qualche erbaccia ho di rami secchi ha infastidirli…… Quello che infastidisce il turista é ché si rende conto che molti operatori approfittano con i prezzi molto alti direi esagerati soprattutto, é questo il vero problema, l’operatore nel Salento si danneggia da solo, si questo non lo ha ancora capito, ho fa finta di non capire……….

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