Spiagge bianche e scogliere spettacolari, mare azzurro e profumi d’Oriente per la perla più bianca del Salento
Un dedalo di vicoli ai piedi del castello, il bianco della pietra locale, il sole che accende di azzurro il mare e illumina le scogliere.. e tutto intorno un’atmosfera che profuma d’Oriente!
E’ Otranto, la roccaforte sul mare perennemente contesa a causa della sua posizione strategica, la città che per secoli ha cercato di difendere il suo ruolo di ponte tra i due mondi, l’Oriente e l’Occidente.
Le spiagge di Otranto facili da raggiungere per i terribili pirati venuti dal mare, oggi sono il paradiso dove tuffarsi per godere dei benefici di un mare cristallino ed incontaminato e lasciarsi cullare dagli echi della storia e delle vicende che l’anno attraversata.
Cosa ci riserva una vacanza nella località più ad est d’Italia, il cui paesaggio è interamente tutelato dal Parco Costa Otranto-Santa Maria di Leuca – Bosco di Tricase ?
Sommario
Cosa vedere ad Otranto
Le mura ed il centro storico di Otranto
E’ proprio così, la visita ad Otranto è una passeggiata nella storia. Si cammina tra i vicoli stretti e le casette bianche, una miriade di botteghe che custodiscono il meglio dell’artigianato locale, locali tipici che inebriano con i profumi delle ricette gastronomiche locali.
E poi c’è il porto e quindi il mare da dove un tempo giungevano le navi dall’Oriente, e che oggi è animato da barche di pescatori e tanti, ma tanti natanti da diporto e barche di lusso.
A ricordarci che un tempo la città era sempre in pericolo nonostante la vivacità commerciale, ci sono le imponenti mura che abbracciano l’intero centro storico.
Un sistema difensivo costruito su un impianto di epoca bizantina (anche messapica e romana) e che fino al 1400 pare contasse una cinta muraria con 100 torri.
In seguito al sanguinoso assedio del 1480 e l’ampliamento del Castello, le mura furono potenziate e con esse la realizzazione delle porte e delle tre torri: la Torre Ippolita, la Torre Alfonsina e la Duchessa.
Porta Alfonsina si trova alla base della torre e rappresenta il punto di ingresso alla città dal mare.
Il Castello di Otranto
Il Castello aragonese di Otranto è un capolavoro di architettura militare, un’imponente struttura difensiva realizzata allo scopo di proteggere il porto e la città.
Oggi il Castello è parte integrante della vita di Otranto, simbolo di vivacità culturale e accoglienza. I percorsi turistici si dipanano tra i vicoli del centro storico, la cattedrale, le mura ed il Castello: tutti vicini tra loro come a proteggersi vicendevolmente, oggi come in passato.
La porta la porta di ingresso al castello è il ponte in pietra che ha sostituito il vecchio ponte levatoio. Da qui si accede per le visite guidate all’interno delle sale e dei passaggi segreti per un viaggio indimenticabile nella storia della città, del suo assedio e dell’audacia dei suoi abitanti.
Dall’alto dei bastioni e lungo le mura che proteggono il centro storico, i belvedere si prestano per vedute spettacolari sull’azzurro del mare vicino, sulla spiaggia e sul porto di Otranto.
Come tutti i castelli, anche nel castello di Otranto aleggiano personaggi leggendari e quell’aria di mistero, la stessa che ha ispirato lo scrittore settecentesco Horace Walpole, con il primo romanzo gotico della storia, The Castle of Otranto.
Il luogo dove oggi svetta il bellissimo Castello di Otranto, e dove si riversano tantissimi turisti, era occupato da una roccaforte e quindi da un sistema di difesa già in età bizantina (e quasi certamente anche prima).
La posizione strategica al centro delle vie di comunicazione commerciali tra Oriente e Occidente, poneva Otranto a soggetti attacchi e incursioni via mare.
Per questo motivo, nel corso dei secoli i vari dominatori che si sono avvicendati hanno continuamente apportato modifiche allo scopo di potenziare le strutture già esistenti. Tra le mura del castello si distinguono ancora oggi le tracce dei vari interventi operate dai Normanni, dagli Svevi, dagli Angioini.
Nonostante tutti gli sforzi però, di fronte alla violenza inaudita dell’assedio turco del 1480 le opere difensive preesistenti si dimostrarono inadeguate a difendere la città ed il suo porto.
Quindi nel 1485 Alfonso d’Aragona Duca di Calabria volle ricostruire il Castello. Gran parte della struttura che oggi ammiriamo risale tuttavia all’epoca dei viceré spagnoli i quali a partire dal 1535 lo trasformarono in un capolavoro di architettura militare inglobando il bastione aragonese all’interno dei due imponenti bastioni poligonali che guardano il mare.
Tutto intorno il castello era circondato da un ampio fossato, lo stesso che possiamo ammirare anche oggi. Non conteneva acqua ma era stato realizzato per rendere più difficoltosi eventuali attacchi.
Per informazioni su visite guidate anche nel centro storico e nel territorio ci si può rivolgere allo Iat di Otranto che ha la propria sede nel Castello.
La Cattedrale di Otranto
Non si può arrivare ad Otranto e non visitare la suggestiva Cattedrale Normanna edificata dal Vescovo Guglielmo nell’anno 1068. Si erge sulla parte più alta del centro storico, sui resti di un villaggio di epoca messapica successivamente occupato da una villa romana e forse da un tempietto paleocristiano.
La cattedrale è dedicata a Santa Maria Annunziata e lo stile architettonico richiama elementi bizantini e paleocristiani, ma anche il romanico pugliese.
E’ conosciuta sopratutto per il suo bellissimo mosaico pavimentale, opera imponente e misteriosa, un capolavoro che ancora oggi è oggetto di varie interpretazioni da parte di studiosi e appassionati.
Un gruppo di artisti guidati dal Monaco Pantaleone (tra il 1163 ed il 1165) realizzarono il mosaico più grande d’Europa!
Ad accogliere il visitatore sono le figure di personaggi legati alla storia dell’umanità, figure leggendarie e protagonisti dell’Antico Testamento; ma anche mostri, imperatori, diavoli ed un misto di scene che abbracciano la vita religiosa ma anche quella quotidiana, in un alternarsi di simboli e scritte in latino ed in arabo.
Il mosaico di Otranto non sarebbe altro che la rappresentazione artistica di ciò che la città è stata per secoli, un ponte tra l’Oriente e l’Occidente, il luogo dove hanno potuto per secoli, convivere diversi modi di intendere la religione e la vita politica.
All’interno della cattedrale e precisamente nell’abside all’interno di alcune teche in legno, sono conservati i resti di alcuni degli ottocento martiri che subirono l’eccidio durante l’assalto dei Turchi nel 1480.
La Chiesa di San Pietro
La chiesa di San Pietro ad Otranto costituisce la più alta rappresentazione dell’arte bizantina in tutta la Puglia.
E’ ubicata all’interno del centro storico di Otranto e rappresenta quasi certamente la prima basilica della città. Eretta probabilmente intorno al IX-X secolo su un luogo dove la tradizione vuole sia passato l’Apostolo Pietro durante il suo viaggio verso Roma.
La struttura a pianta quadrata e a croce greca rientra nei canoni dell’architettura religiosa bizantina. Nel suo interno si divide in tre piccole navate sormontate da otto colonne ed una cupola centrale. Originariamente le pareti e la cupola erano coperte con affreschi ma nel corso dei secoli gli stessi sono stati sostituiti da altri e la stessa struttura ha subito degli interventi.
Tuttavia degli affreschi originari sono ancora visibili e conservati quelli realizzati dal pittore Teofilatto e cioè la Lavanda dei Piedi e L’Ultima cena che risalgono appunto al X secolo.
Altri affreschi visibili risalirebbero al XII secolo mentre quelli dell’abside sono stati coperti da opere successive e realizzate intorno al 1450.
Il Faro della Palascìa, dove l’Oriente è più vicino.
Punta Palascìa è un luogo meravigliosamente unico.
Non si può venire in vacanza in Salento senza provare l’emozione indicibile di fronte all’immenso che si apre al nostro sguardo, al di là dell’azzurro del mare e oltre, dove le cime montuose dell’Albania sembrano così vicine da poterle sfiorare.
Palascìa infatti si trova nel punto più ad Oriente d’Italia e da qui, la vicina terra albanese dista circa 70 chilometri! Nelle giornate particolarmente limpide, quando la tramontana accarezza il mare, si distinguono benissimo le pendici dei monti.
Anche questo angolo di costa rientra nell’area del grande Parco Costa Otranto Santa Maria di Leuca Bosco di Tricase e protende verso l’azzurro del mare, con il suo carico di profumi e di colori tipici della macchia mediterranea.
Osservando la costa di Palascìa si comprende anche il perché i nostri antichi progenitori scelsero queste grotte per i loro culti e dimore. A pochi passi da qui infatti, verso Porto Badisco, si trovano le famose grotte dei Cervi e tutto il prezioso patrimonio pittorico risalente al Neolitico.
Sulla punta estrema di Palascìa, ai piedi di un ripido promontorio a picco sul mare si erge uno dei cinque fari tutelati dalla Commissione Europea.
Collocato su un luogo precedentemente occupato da un’antica torre di avvistamento, il faro sarà utilizzato dalla Marina Militare fino agli anni 70 anche come stazione meteorologica.
Oggi il vecchio faro è stato sostituito da un fanale ad energia solare posizionato sul promontorio nella sede della Marina Militare, mentre la struttura del vecchio faro continua a vivere e regalare emozioni.
Come si raggiunge il faro della Palascia?
Il faro della Palascìa si raggiunge facilmente dalla litoranea Leuca-Otranto. Si consiglia di indossare scarpe comode per percorrere il piccolo sentiero a tornanti che dalla strada conduce giù al faro scalando il promontorio.
Capodanno alla Palascìa nel Salento
Se avete scelto di trascorrere le vacanza in Puglia a Natale, allora non vi potete perdere l’emozione di poter assistere alla prima alba del nuovo anno.
Dopo aver brindato e ballato per la notte di S. Silvestro ci si ritrova assistere alla prima alba dell’anno ai piedi del faro accompagnati dalla magica atmosfera di un rito che si rinnova anno per anno.
Il lago e cava di Bauxite ad Otranto
Il lago di Bauxite è uno dei posti più incredibili e spettacolari di Otranto.
Nel mezzo di un vasto paesaggio che si apre ad un orizzonte ampio e che spazia verso il mare, appare questo sito inconsueto ma bellissimo e che consigliamo di visitare prima del tramonto, quando il gioco di luci è meraviglioso.
In realtà non è un lago ma quello che rimane di una vecchia cava abbandonata che nel corso degli anni sì è riempita di acqua sorgiva.
La natura si è ripresa un luogo che l’uomo aveva continuato a sfruttare dagli anni ‘40 sino al 1970 per estrarvi la bauxite rossa. Le infiltrazioni d’acqua nel tempo hanno permesso al cratere di riempirsi creando un lago artificiale, mentre tutto intorno ha continuato a prosperare un nuovo ecosistema, unico anche dal punto di vista paesaggistico.
Quello che colpisce del Lago di Bauxite sono i contrasti: l’azzurro del cielo, il rosso delle pareti, il verde acido delle acque, l’immensa distesa di macchia mediterranea e roccia grigia che si perde nel mare.
Il lago di Bauxite non è balneabile, per le rinfrescanti nuotate ci sono le vicine spiagge di Otranto, bellissime ed incontaminate.
Il lago di Bauxite è una tappa molto frequentata dagli appassionati di fotografia, dagli escursionisti solitari, dai camminatori e gruppi di trekking. Insistono sul luogo anche spettacolari percorsi che i cultori di mountain bike definiscono un vero paradiso.
Come arrivare alla Cava (Lago) di Bauxite?
Il Lago di Bauxite si trova leggermente più a sud di Otranto e, anche se non perfettamente segnalato, arrivarci è molto semplice.
Il sito si trova a circa 1,5 km a sud di Otranto ed è possibile anche raggiungerlo a piedi. Dalla provinciale 369 si imbocca una strada sterrata che conduce direttamente al lago.
Il Porto di Otranto
Da sempre, nel corso della sua storia, Otranto è stata uno scalo fondamentale sulle tratte commerciali da e per l’Oriente. Per questo motivo soggetta a frequenti incursioni allo scopo di prenderne il controllo.
Oggi le cose sono cambiate in quanto Otranto è una cittadina che basa la sua economia prevalentemente sul turismo e la pesca. Le tratte con i collegamenti per la Grecia e l’Albania presenti fino al 1999, sono state soppresse mentre sono attive ancora quelle collegate a produzioni industriali.
Il molo principale del Porto di Otranto, il Molo di San Nicola, dispone di tre bracci con banchine e diversi pontili orientati a riva per un totale di circa 390 posti barca.
La presenza di tantissimi natanti, barche, pescherecci di ogni tipo, il viavai continuo ed il vociare dei pescatori contribuiscono a creare l’atmosfera tipica di una cittadina di mare.
Dai punti più alti di Otranto il panorama sul porto è di una magia indescrivibile.
Le spiagge di Otranto
E’ quasi impossibile stilare una classifica delle spiagge più belle di Otranto e dintorni. Ciascuna località costiera salentina è il pezzo di un puzzle, indispensabile e parte integrante della piccola penisola all’estremità della Puglia.
Il clima favorevole, il sole che riscalda ed illumina per gran parte dell’anno, spiagge a tratti caraibiche che si alternano a monumentali costoni naturali.
Tuffarsi in una delle bellissime spiagge di Otranto vuol dire anche tuffarsi nella storia e lasciarsi travolgere dalle atmosfere e dai profumi di antiche leggende.
Cala dei Normanni
La Cala dei Normanni è la spiaggia della città di Otranto. Praticamente a pochi passi dal castello verso nord ed è raggiungibile facilmente a piedi. E’ la spiaggia adatta a famiglie e bambini in quanto i fondali sono bassi e sabbiosi, inoltre è comoda da raggiungere da chi alloggia presso un Hotel o BeB ad Otranto. Essendo praticamente a due passi dal centro, la piccola baia sabbiosa è servita da stabilimenti balneari, ristornati e servizi.
Baia dei Turchi
Baia dei Turchi è la bellissima spiaggia sabbiosa all’interno dell’Oasi Protetta dei Laghi Alimini. E’ un vero e proprio angolo di Paradiso frequentato dagli otrantini e dai turisti, raggiungibile in 15 minuti di auto da Otranto.
Si racconta che probabilmente il terribile assedio del XV secolo ad opera dei Turchi arrivò proprio da qui ed è questo il motivo per cui è stata denominata appunto Baia dei Turchi.
La spiaggia è bianca e sottile, l’acqua del mare è cristallina ed il verde della pineta sembra proteggere questa baia meravigliosa. È ben servita da lidi e stabilimenti balneari alternati a tratti di spiagge libere.
Come si arriva a Baia dei Turchi? Da Otranto si imbocca la provinciale 341 direzione Laghi Alimini quindi la provinciale 366 per poi imboccare la strada Vicinale Uliveto Vecchio e seguire la segnaletica per Baia dei Turchi.
Laghi Alimini
Queste spiagge fanno parte del Parco Naturale dei Laghi Alimini, un sito naturalistico che comprende tutto il territorio che circonda i due bacini di acqua, uno di acqua dolce e l’altro di acqua salata. E’ una delle zone più suggestive di tutto il Salento.
Parte della spiaggia che costeggia il mare è accessibile per la balneazione e quindi è servita da stabilimenti balneari e tratti di spiagge libere.
Torre Sant’Andrea e Conca Specchiulla
Sempre a Nord di Otranto e precisamente tra Baia dei Turchi e Torre dell’Orso, si trova la spiaggia di Torre Sant’Andrea con i faraglioni bianchi che emergono dall’azzurro del mare.
Non ci sono spiagge sabbiose e l’accesso al mare è facilitato da un breve passaggio tra la scogliera fino ad una piattaforma naturale dalla quale si scende in acqua tranquillamente.
Nuotare ai piedi dei faraglioni, tra cale e grotte è un’esperienza bellissima. Per chi preferisce la spiaggia più bassa può sostare al piccolo approdo di S. Andrea dove sono ormeggiate anche piccole barche dei pescatori locali.
Torre dell’Orso, le due Sorelle e la Grotta della Poesia
Una delle attrattive meravigliose dei litorali salentini è sicuramente il fatto che qui ogni piccolo tratto di costa, ogni singola spiaggia e persino ogni ammasso di pietre e di scogli hanno ciascuno una storia da raccontare ed una leggenda da tramandare.
E’ questo anche il caso dei faraglioni a Torre dell’Orso, le due formazioni calcaree che il sole accende fino al tramonto e che sono visibili da ogni punto della graziosa baia.
La struggente leggenda racconta di due splendide sorelle che un giorno, ammaliate dalla bellezza del paesaggio, rimasero per ore sulla scogliera come rapite da un incantesimo.
Tale era la bellezza del panorama e del mare sottostante che improvvisamente una delle due sorelle, fatalmente attirata dalle onde spumose si getterà in mare. Invano l’altra sorella cercò di trattenerla, anzi fu trascinata e travolta anche lei dalle onde.
Insieme tentarono di riguadagnare la riva urlando e imprecando nella speranza di richiamare l’attenzione di qualcuno sulla costa. Un pescatore in effetti cercò di capire la provenienza delle voci ma arrivato sul posto trovò soltanto due giganteschi faraglioni, uno di fronte all’altro.
Delle due sorelle non si seppe più nulla, ma ma da quel giorno per gli abitanti i faraglioni erano le Due Sorelle.
La baia dove si affacciano le Due Sorelle è una delle spiagge appartenenti alla vicina marina di Melendugno insieme a Roca Vecchia (Grotta della Poesia), San Foca, Torre S.Andrea e Torre Specchia.
Da Otranto la marina di Torre dell’Orso dista circa 20 minuti e vi consigliamo di percorrere la litoranea perché è uno spettacolo bellissimo e da non perdere.
Baia dell’Orte
La spiaggia di Baia dell’Orte si trova a sud di Otranto da cui dista circa 4 km. Si trova nei pressi del Lago di Bauxite e quindi anche qui il terreno ha la caratteristica sfumatura rossiccia.
La piccola baia che digrada dolcemente verso il mare è circondata da scogliere basse e di facile accesso a cui si alternano piccole cale di sabbia, suggestivi anfratti e grotte anche marine.
A rendere ancora più suggestiva la piccola spiaggia dell’Orte è la presenza del Faro della Palascia a sud e della Torre dell’Idro a nord. Come sentinelle le due magnifiche costruzioni sembrano proteggere questo piccolo angolo di spiaggia incontaminato e circondato dalla bellezza del paesaggio.
La torre dell’Idro (o del Serpe) è una delle tante torri costiere presenti sulla costa del Salento. Secondo gli studiosi però la sua costruzione risalirebbe addirittura al periodo romano! E’ una torre molto suggestiva forse anche per la leggenda che la circonda ma anche per quello che rimane del suo antico splendore.
Porto Badisco a sud di Otranto
Porto Badisco è una piccola marina tra Otranto da cui dista 15 km circa e Santa Cesarea Terme.
Come già detto, si tratta di una località molto piccola ma rappresenta una vera perla di bellezza per tutti coloro che apprezzano i luoghi incontaminati lontano dalle spiagge più gettonate ma anche affollate.
La spiaggetta di Porto Badisco è situata ai piedi di una piccola baia. La popolazione della piccola località conserva ancora le antiche tradizioni delle comunità di pescatori che un tempo la popolavano, tradizioni legate principalmente al mare.
Oggi infatti, a Porto Badisco si possono gustare specialità culinarie a base di pesce nei piccoli ristoranti a conduzione familiare a due passi dal mare.
In realtà quella di Porto Badisco non è una vera e propria spiaggia. E’ un approdo, una caletta ai piedi di due costoni non molto alti ma abbastanza da proteggere le acque particolarmente limpide; il bianco delle rocce ed il verde della macchia mediterranea si riflettono negli specchi d’acqua regalando visioni uniche.
Il fascino della baia è anche il frutto di antiche leggende secondo le quali in questo approdo arrivò Enea in fuga da Troia e diretto a Roma. Ma Porto Badisco è anche custode di quella che gli archeologi definiscono la Cappella Sistina del Neolitico e cioè La Grotta dei Cervi.
La grotta fu scoperta nel febbraio del 1970 da un gruppo di speleologi salentini e rappresenta il complesso pittorico neolitico più grande d’Europa.
Un patrimonio unico al mondo, non visitabile per non intaccarne la conservazione, ma ampiamente analizzato e fotografato, consultabile attraverso mostre itineranti interattive e diverse pubblicazioni.
Santa Cesarea Terme
Santa Cesarea Terme si trova a sud di Otranto a circa 25 minuti d’auto. Si tratta di una piccola località turistica conosciuta sopratutto per le Terme e le grotte dalle quali sgorgano le acque termali dalle proprietà terapeutiche.
La cittadina è molto piccola ma d’estate si riempie di tantissimi turisti, sopratutto da coloro che preferiscono le zone più tranquille.
Il paesaggio è molto suggestivo e per fare il bagno si accede abbastanza comodamente da una scalinata scavata nella roccia e che porta alle famose piscine naturali, un tempo cave da cui si estraeva la pietra leccese. In queste piscine si può notare in acque particolarmente tranquille e cristalline circondati dalla rigogliosa vegetazione della macchia mediterranea.
Le spiagge di Santa Maria di Leuca
Se Otranto con Punta Palascia è la località più est della Puglia, il capo di Santa Maria di Leuca segna la parte più estrema del tacco d’Italia. Proprio qui secondo la credenza popolare i due mari, lo Ionio e l’Adriatico, si incontrano.
Da Otranto per raggiungere Leuca e quindi Torre Vado e Pescoluse, si può optare per la litoranea che ripercorre l’andamento della costa tra i paesaggi del Parco ed il mare; ovviamente il tempo di percorrenza sarà più lungo, in compenso però il tragitto è uno spettacolo indimenticabile!
Se alloggiate nei pressi di Otranto dovreste prendervi l’intera giornata per visitare il Capo di Santa Maria di Leuca e le sue spiagge in modo da poter sfruttare tutte le ore che avete a disposizione.
Partendo il mattino arriverete di buon’ora per immergervi tra i fondali della spiaggia del Lido “Le maldive del Salento” a Pescoluse, sabbia dorata e stabilimenti da sogno. Dopo una sosta pranzo presso i ristoranti di Torre Vado e dintorni, dedicherete il pomeriggio alla scoperta della costa che conduce a Leuca con i tipici muretti a secco, fichi d’india e terra rossa.
Una piccola escursione per mare alle grotte, la passeggiata sul lungomare di Leuca e, per finire, la sosta sul Santuario de Finibus Terrae ai piedi del Faro per “assistere all’incontro dei due mari”.
Otranto e la sua storia
Otranto ha origini molto antiche e probabilmente il primo insediamento umano fu favorito dalla presenza del fiume Idro da cui prende il nome.
Inoltre la sua posizione geografica strategicamente proiettata verso Oriente la vedrà diventare un centro fondamentale in quanto crocevia sulle principali rotte commerciali.
Fonti e reperti archeologici ci parlano di frequenti rapporti con i Cretesi e con i Greci per diventare un importante scalo portuale per le città Stato del popolo dei Messapi.
Con l’arrivo dei Romani Otranto diventa municipio Romano, potrà battere anche moneta e diventerà il punto di partenza più importante verso le terre dell’Impero Romano d’Oriente.
Le invasioni dei popoli barbari toccarono anche il Salento che divenne terra di contese tra i Bizantini ed i Goti prima e Longobardi in seguito. Fu però la presenza predominante dei Bizantini a segnare in modo profondo la vita e la cultura della popolazione dell’intera Terra d’Otranto.
Dal V al XI secolo Otranto si arricchirà di cultura e arte bizantina vivendo anche un periodo di particolare fioritura economica e culturale e, nonostante i continui attacchi esterni, riuscirà sempre a resistere.
La costruzione della Chiesa di San Pietro risale al IX secolo e rappresenta l’esempio più alto dell’espressione bizantina in Puglia.
Anche quando nel 1064 Otranto dovette capitolare alla dominazione dei Normanni, la cultura bizantina continuò a vivere in Terra d’Otranto grazie anche alla presenza dell’Abbazia di San Nicola di Casole.
L’abbazia occuperà un ruolo fondamentale nell’opera di divulgazione della cultura classica e diventerà per molto tempo una specie di ponte di collegamento tra le due culture.
All’interno del monastero voluto da Edmondo I, i monaci Basiliani si adoperarono a custodire una biblioteca con moltissimi testi classici, della cultura greca e di quella latina.
E fu proprio un monaco religioso dell’Abbazia di Casole a dirigere la realizzazione del famoso mosaico all’interno della cattedrale di Otranto (1163-1165).
Sempre del periodo normanno è infatti l’edificazione della Cattedrale (1068), costruita sulla parte più alta del centro storico dove, molto probabilmente, insisteva un sito di età messapica occupato poi da una villa romana quindi da un tempio paleocristiano.
Per tutto il periodo Normanno, Svevo ed Angioino dopo, la città di Otranto continuerà ad occupare un posto importante sulle rotte commerciali da e per l’Oriente.
L’avanzata dell’impero ottomano e la caduta dell’Impero Romano d’Oriente portarono inesorabilmente al tracollo della città che nel frattempo era guidata dagli Aragonesi.
Il 1480 fu l’anno in cui Otranto subì uno degli eccidi più sanguinosi della sua storia. Il ricordo della strage che impressionò particolarmente i cuori degli abitanti di Terra d’Otranto, venne tramandato da generazione in generazione.
L’esercito turco riuscì ad entrare e terrorizzare i cittadini che si erano rifugiati all’interno della cattedrale.I giorni dell’assedio furono giorni di terrore, di morte e di torture fino all’epilogo ancora più drammatico: 800 idruntini sopravvissuti furono barbaramente giustiziati perché si rifiutarono di convertirsi all’Islam e di rinnegare quindi la propria fede.
Anche il monastero di Casole fu distrutto e tutto ciò che custodiva venne dato alle fiamme.
L’esercito cristiano appoggiato dal Papa riuscì tuttavia a rientrare nella città, quindi gli Aragonesi decisero di dotare tutta la costa di Terra d’Otranto di un’imponente sistema difensivo.
Sorsero le masserie fortificate e l’intera costa salentina fu presidiata con il potenziamento e la costruzione delle caratteristiche torri che ancora oggi svettano numerose.
Le antiche masserie invece, sapientemente ristrutturate, oggi sono tornate a nuova vita diventando resort di lusso o romantiche location per matrimoni particolari.
Le suggestive torri costiere, quelle che hanno resistito all’inesorabile trascorrere del tempo, oggi continuano ad essere il punto di riferimento per naviganti, bikers e camminatori.
Cosa si mangia di buono a Otranto?
Come in tutto il Salento alla base dei piatti tipici della cucina di Otranto ci sono i prodotti del territorio, dalla terra e dal mare. Olio, vino, olive, verdure e tanto pesce azzurro, cernie, saraghi e crostacei!
Tra i piatti tipici che consigliamo di mangiare in vacanza nel Salento ad Otranto ci sono i primi, pietanze che un tempo costituivano il piatto unico. Parliamo delle Sagne Torte ed i Maccarruni, in pratica la tipica pasta fatta in casa con farina di grano duro e condita con la passata di pomodoro (soltanto nei giorni di festa e nelle case meno povere il sugo era con la carne); della massa cu li ciciri o ciciri e tria, una pasta e ceci molto particolare; delle fave e cicorie, del tortino di melanzane o la teiedda salentina. Sono tutti piatti che troverete non solo durante le sagre di paese ma anche nei menù dei ristoranti e delle trattorie del centro storico di Otranto.
Tra i secondi piatti e contorni non mancate di assaggiare i pezzetti di cavallo, li gnommareddi, le fritture di paranza, le cozze gratinate, le fritture miste, le zuppe di pesce locale, le pucce, le pittule, i rustici ed i calzoni.
E poi ci sono i dolci che più di ogni altro piatto risentono delle influenze normanne e bizantine durante i secoli di dominazione nel Salento.
Ci sono i dolci alla pasta di mandorla, dolci al miele e profumati alla cannella! Da non perdere il pasticciotto, il fruttone, le cartellate (in realtà un dolce natalizio) e lo spumone.
Alla fine di un pranzo o nei pomeriggi assolati mentre state guardando il mare fatevi servire un caffè in ghiaccio alla leccese (caffè caldo servito con latte di mandorla e cubetto di ghiaccio).
Consigli per le vacanze a Otranto – Dove dormire?
Hotel Otranto
Per trascorrere le vacanze nella bellissima città di Otranto e cercate una camera in un Hotel, la prima cosa da verificare è la distanza dalla prima spiaggia della città che è la cala dei Normanni e si raggiunge a piedi.
In questo caso un Hotel nel centro storico o comunque all’interno della città vi permetterà di non dover usare l’auto per ogni spostamento, avrete tutti i servizi a portata di mano, bar e ristoranti, inoltre potete trascorrere la serata ed assistere agli spettacoli intorno al castello, passeggiare tra i vicoli del centro storico o sul lungomare.
Se non avete problemi a spostarvi con l’auto allora potete optare per un hotel anche in uno dei centri storici dei paesi vicini, nell’entroterra otrantino. Per raggiungere le spiagge ci saranno circa 20 minuti di auto ma in questo modo avrete la possibilità di risparmiare ma anche di visitare luoghi e spiagge diverse da Otranto sino a Santa Maria di Leuca.
Ville sul mare Otranto
La ricerca di una villetta sul mare da affittare per le vacanze ad Otranto, si rivela la scelta migliore se l’esigenza è quella di poter disporre anche in vacanza dei propri spazi e della propria privacy.
La scelta di case e appartamenti vacanze ad Otranto è abbastanza ampia. Ci sono gli appartamenti in centro storico e le bellissime ville con terrazza vista mare. Non è semplice vagliare tra i tantissimi annunci che affollano i siti web turistici e per essere facilitati nella scelta ci si può rivolgere alle agenzie immobiliari.
Sempre più spesso chi cerca una casa vacanza o una villa sul mare ad Otranto desidera il contatto con il proprietario della struttura e preferisce avere un rapporto diretto con l’autentica ospitalità del territorio.
Villaggi turistici e residence di lusso ad Otranto
Quando si inizia a programmare una vacanza ci si trova nel solito dilemma: Hotel o villaggio turistico? E’ ovvio che siamo comunque orientati a trascorrere una vacanza organizzata ma ciò che differenzia un Hotel da un villaggio turistico sono essenzialmente i servizi.
Sia nel residence che in una camera di Hotel, l’intera giornata di vacanza è all’insegna della libertà di movimento. Al massimo si potranno chiedere informazioni ai gestori della struttura circa escursioni e feste popolari alle quali partecipare.
La scelta del villaggio turistico è l’ideale per chi vuole rilassarsi ma partecipare attivamente a tutte le attività che il villaggio propone: sport, teatro, escursioni, giochi e balli di gruppo, miniclub per bambini quando la vacanza è in famiglia.
L’alternativa all’Hotel o al villaggio turistico potrebbe essere anche la formula Residence dove si ha a disposizione anche una cucina ed il turista provvede in modo autonomo al suo pranzo ed alla sua cena.
Nel territorio di Otranto la scelta dei villaggi turistici è veramente ampia. Ci sono i villaggi della suggestiva oasi dei Laghi Alimini lungo la costa di Otranto, ed i resort nell’entroterra ma a poca distanza dalla bellissima spiaggia di Baia dei Turchi.
Per clienti più particolari che cercano una vacanza di lusso e qualità superiore le splendide masserie ristrutturate nei pressi di Otranto, con piscine e spa private con servizi al top, sapranno soddisfare le aspettative anche dei più esigenti.
Come arrivare a Otranto?
Come raggiungere Otranto in auto
Da Bari si percorre l’autostrada A14 Adriatica (Bologna-Taranto) oppure l’Autostrada A16 (Napoli-Canosa), uscire dall’autostrada imboccare la superstrada direzione Brindisi Lecce. Prima di arrivare a Lecce imboccate lo svincolo per la tangenziale, direzione Maglie-Otranto. Si prosegue per uscire dalla tangenziale allo svincolo per Maglie Otranto e percorrere la SS 16 per circa 25 km. Allo svincolo per Otranto dopo 15 km siete arrivati.
Come raggiungere Otranto in aereo
E’ possibile arrivare nel Salento tramite l’aeroporto di Bari Karol Wojtyla o quello di Brindisi Papola Casale. Dagli aeroporti sono presenti servizi transfer per Lecce o per Otranto direttamente. E’ possibile anche noleggiare un’auto direttamente in aeroporto oppure concordare un noleggio con un’agenzia locale.
Come raggiungere Otranto in treno
Si arriva in treno alla Stazione di Lecce e da qui si può proseguire usufruendo del servizio transfer con Salento in Bus o tramite le ferrovie locali sino alla stazione di Otranto.
13 Maggio 2020 | Autore: Anna Maria Ciardo